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Giovanni Lessio ancora presidente del Teatro “Giuseppe Verdi” di Pordenone. La nomina è avvenuta da parte dell’Assemblea dei soci, che riunisce i fondatori Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Pordenone, e il socio sostenitore Bcc Credito Cooperativo Pordenonese e Monsile. Su indicazione del Comune è stata, appunto, formalizzata la conferma di Giovanni Lessio alla presidenza dell’Ente: una decisione, assunta e motivata dal sindaco Alessandro Basso, che rinnova la fiducia a una guida capace in questi anni di imprimere al Teatro un percorso di crescita e innovazione, consolidandone il ruolo nel panorama culturale nazionale e internazionale.
«Il Teatro Verdi rappresenta una consolidata realtà culturale cittadina cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni e visti i risultati ottenuti era impensabile non confermare chi tanto bene ha fatto fino a ora dando continuità a un progetto di rafforzamento. Per Pordenone il Verdi rappresenta un fiore all’occhiello così come, del resto, per il Verdi Pordenone rappresenta una base imprescindibile per lo sviluppo futuro», spiega il sindaco Basso. «Questo mandato amministrativo sarà impegnato in una delle sfide più grandi mai affrontate, ovvero l’avvicinamento all’appuntamento con Capitale Italiana della Cultura 2027. Riteniamo imprescindibile e centrale, in questa prospettiva, il ruolo del Teatro Verdi e nell’augurare un buon lavoro al Consiglio direttivo nella sua interezza desidero ribadire che il Comune è e sarà sempre al fianco di questa realtà culturale che porta il buon nome di Pordenone ben oltre i confini territoriali, nazionali e finanche europei». In sede di Assemblea è stato rinnovato, sempre su indicazione del Comune, anche il mandato alla consigliera Teresa Tassan Viol, per il suo contributo nel consolidamento del progetto Educational rilevando come da storica figura del mondo scolastico si sia impegnata per rafforzare e ampliare il rapporto con le scuole. Rinnovato il mandato anche a Daniele Marini, espressione del socio sostenitore Bcc Credito Cooperativo Pordenonese e Monsile che si è detto orgoglioso dei livelli raggiunti dal Teatro.
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Via al nuovo cartellone
E sabato 25 ottobre si alzerà il sipario sul cartellone 2025/2026 del Teatro Verdi, una programmazione originale e trasversale che intreccia Prosa, Musica, Lirica e Danza. Sarà proprio la grande musica ad inaugurare il programma artistico con un evento d’eccezione che porta in esclusiva, sul palcoscenico pordenonese, il pianista e direttore Alexander Lonquich assieme alla Münchener Kammerorchester, una delle compagini cameristiche più apprezzate d’Europa.
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La Regione Fvg non ha indicato i suoi consiglieri, ma si è espresso molto positivamente sulla continuità del presidente Lessio e della consigliera Tassan Viol perché il Teatro ha dimostrato, tra le altre, un’ottima gestione tecnico-amministrativa. Negli anni di presidenza Lessio, il Teatro Verdi si è infatti affermato come un’impresa culturale virtuosa e originale, capace di proporre una programmazione multidisciplinare e continuativa, superando il concetto di “stagione” a favore di un’attività annuale. Un modello che integra grandi ospitalità internazionali e residenze artistiche — tra cui la Gustav Mahler Jugendorchester, fiore all’occhiello della città, e il Premio Pordenone Musica — assieme a progetti speciali, collaborazioni con il tessuto economico e sociale del territorio e una costante attenzione ai giovani artisti e al pubblico delle nuove generazioni. Il Teatro ha posto con convinzione l’accento anche sulla valenza sociale della cultura, proponendo progetti e spettacoli di teatro civile e su temi ambientali: spicca il Montagna Teatro Festival, con occasioni di approfondimento e confronto sulle grandi urgenze del presente come lo spopolamento delle vallate. Parallelamente, la programmazione per le scuole ha fatto del Verdi un polo formativo d’eccellenza per i più giovani.
Giovanni Lessio ha sottolineato l’importanza di un impegno condiviso che guarda al futuro: «Ringrazio il sindaco e l’Amministrazione comunale per la fiducia rinnovata, che considero un riconoscimento al lavoro collettivo svolto in questi anni insieme al Consiglio di amministrazione, alla direttrice generale Marika Saccomani e a un gruppo di collaboratori di straordinaria competenza e passione. Oggi il Teatro Verdi è un punto di riferimento stabile della vita culturale di Pordenone e del suo territorio, con un’attività che si estende lungo tutto l’anno. Abbiamo costruito un’identità forte e riconosciuta anche oltre i confini regionali». «La solidità economica e la virtuosità dei bilanci testimoniano una gestione sana e sostenibile», prosegue ancora Lessio. «Ma ciò che ci viene particolarmente riconosciuta è la qualità dei contenuti che si sviluppa grazie all’autonomia artistico-culturale sin qui garantita e alle preziose collaborazioni produttive, ospitalità e progetti speciali. Guardiamo già al futuro, con uno sguardo che non si esaurisce al 2027, anno di Pordenone Capitale italiana della Cultura, ma va ben oltre. In questa prospettiva il Teatro Verdi vuol continuare ad essere un interlocutore privilegiato per l’amministrazione comunale, non solo per la programmazione, ma anche per contribuire alla rigenerazione urbana e culturale della città: dall’arena all’aperto in Piazzetta Pescheria, adesso Piazzetta dei Poeti come idealmente rinominata di recente, o per una gestione integrata di spazi come l’Auditorium Concordia». «Un ringraziamento infine va a tutti i nostri soci, istituzioni e sponsor: il Comune, la Regione e le tante imprese, fondazioni ed enti che credono nel valore della cultura come leva di sviluppo. Nei prossimi anni continueremo a lavorare per ampliare la partecipazione dei soggetti privati nella compagine sociale». (Giovanni Lessio
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Musica sacra, questa sera
nuovo concerto in Duomo
Un Quartetto di musicisti eccellenti, una partitura che è entrata nella storia della musica per la straordinarietà della sua genesi e per le sue note toccanti, la voce narrante di uno dei più noti “storyteller” della musica, lo scrittore Sandro Cappelletto. Questa la proposta del secondo concerto in cartellone per la 34ma edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra a Pordenone: oggi, 23 ottobre, alle 20.45, nel Duomo di San Marco, andrà in scena il “Quatuor pour la fine du temps”, capolavoro di Olivier Messiaen, il “Quartetto per la fine del tempo” composto durante la segregazione nel campo di concentramento di Görlitz, in Slesia. In scena Maria Iaiza pianoforte, Dácil Guerra Guzmán clarinetto, Sara Mazzarotto violino e Claudio Pasceri violoncello, affiancati dallo scrittore e storico della musica Sandro Cappelletto offrirà il racconto e commento live di una partitura che da oltre ottant’anni emoziona il pubblico, riportando alla sera di mercoledì 15 gennaio 1941, quando la temperatura esterna oscillava attorno ai 15 gradi sotto zero, negli spazi della baracca 27 B di Görlitz. La partecipazione al concerto è aperta gratuitamente al pubblico, info e dettagli: musicapordenone.it. La 34ma edizione del festival, promossa come sempre da Pec – Presenza e Cultura con il Cicp – Centro Iniziative Culturali Pordenone, per la direzione artistica dei maestri Franco Calabretto ed Eddi De Nadai. Sostengono il festival il Ministero della Cultura, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, il Comune di Pordenone e Fondazione Friuli, insieme a Bcc Pordenonese e Monsile. Informazioni: https://www.musicapordenone.it
